La storia della Conceria Lufran inizia nel 1972, quando i due fratelli Angiolino e Luigi Donati fondano l’azienda insieme al figlio di Angiolino, Franco.

Il nuovo modo di vivere di quegli anni, influenza anche il settore conciario con la ricerca di nuovi articoli, in questo periodo realizzammo per primi la concia bianca.

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Sostenibilità

Nell’ambito della bioeconomia circolare e nell’ottica della strategia “zero waste”, le aziende UPIMAR e LUFRAN sono intervenute in maniera decisa su molte fasi della lavorazione conciaria, andando a ridurre notevolmente l’impatto ambientale e valorizzare gli scarti di lavorazione. Le innovazioni introdotte in alcuni passaggi sconfinano in “nuovi” processi produttivi, con adeguamento dal punto di vista chimico ed idoneo equipaggiamento ingegneristico, in maniera da massimizzare il concetto di riciclo e recupero dei bagni di lavorazione.
Importantissima l’introduzione di sistemi processuali innovativi che non abbiano più scarichi esterni, ma che vadano a reimpiegare i bagni tradizionali di lavorazione.
Il tutto a riguardare svariate fasi di processo, con caratteristiche chimiche e parametri inquinanti ben diversi tra loro, e con specifiche criticità legate alla possibilità di riciclo.
UPIMAR e LUFRAN effettuano l’intera lavorazione conciaria, dal pellame grezzo al finito, e l’innovazione ha coinvolto sia le iniziali lavorazioni di riviera fino alle fasi di stabilizzazione del pellame (conciatura), alla caratterizzazione (riconcia/tintura/ingrasso) ed alla nobilitazione merceologica e prestazionale del prodotto finito (rifinizione).
Ogni fase operativa, con le sue peculiari caratteristiche e criticità, è stata rivisitata ed implementata a suo modo, individuando dove è possibile un recupero “diretto” e procedendo al nuovo processo ed invece dove si è reso necessario un trattamento chimico/fisico preliminare prima di poter reimpiegare i bagni esausti.
Si è verificato anche la versatilità dei recuperi, ovvero la possibilità di reimpiego di alcuni bagni di lavorazione per l’esecuzione di fasi di processo non necessariamente uguali a quella effettuata, come per esempio i bagni di caratterizzazione e di lavaggio, meno carichi e probabilmente riutilizzabili con maggior versatilità.
Oltre alla messa in opera di sistemi di riciclo dei bagni, UPIMAR e LUFRAN hanno introdotto tecnologie e prodotti finalizzati al miglioramento dell’impatto ambientale dei bagni di lavorazione e degli scarti di processo, impiegando prodotti di origine biologica in sostituzione totale o parziale di prodotti chimici impattanti.
Nello specifico sono stati inseriti Chemical quali tensioattivi biodegradabili, ausiliari in soluzione acquosa, enzimi con differenti azioni, prodotti di origine naturale, coloranti e pigmenti esenti da metalli pesanti, concianti e riconcianti più ecocompatibili.
Il tutto naturalmente mantenendo gli standard qualitativi e merceologici del prodotto finito, con gli aspetti estetici desiderati dalla clientela e con gli idonei requisiti prestazionali.